Ore
02:07, costretta a casa da una spossante eruzione cutanea, dopo un bel
tergiversare mi sono messa a letto e ho scelto di vedermi un film: giapponese,
sottotitolato, storie di geishe. Il
suddetto è Sakuran, del 2007, tratto da una serie manga dell’autore nipponico Moyoco Hanno.
Ho scelto di vederlo perché mi intrigava la storia, ma più ancora i colori:
pieni, fulgidi, corposi, si destreggiano tra mille fantasie e disegni. Ricordano
molto quelli di Almodòvar e della sua Spagna, con la differenza che qui siamo
dalla parte opposta del globo. Anche le tematiche gli sono vicine: prostitute,
amori folli, poca ironia e troppo contegno invece distaccano il film dalla
poetica dell’ispanico regista.
Finito
di vedere quel film mi ero quindi decisa a fare un articolo sul confronto tra i
colori dei film Sakuran e Tutto su mia madre, il caso vuole che
invece abbia deciso la sera stessa di vedere un altro film.
Eccoci
qui allora, sono le 02:13 e ho interrotto Plush
a metà per parlarvene. Ho iniziato a vederlo perché adoro letteralmente la
protagonista, si tratta di Emily Browling. Bellissima, candida, con dei
lineamenti surreali assomiglia quasi ad una bambola di pezza. La ricorderete
forse nel film Sucker Punch di
qualche anno fa (se non lo avete visto fatelo immediatamente, ora, che state
aspettando?).
Di
recente mi è “capitato” di vedere anche un altro film che la vede protagonista:
si tratta di Sleeping Beauty, no non
è l’adattamento cinematografico della Bella Addormentata nel Bosco (quello lo
vedremo questa estate con Malefica interpretata dalla Jolie), si tratta di una
storia, se così si può dire, di una giovane ragazza che vende il proprio corpo
per racimolare soldi, entra in una casa di pazzi dove la addormentano così che
i vecchi ricconi possano dormire con lei per qualche ora. Non mi è piaciuto, va
visto solo per ammirare la bellezza dell’attrice, il resto è irrilevante.
Half of me - Emily Browling
Tornando
a noi ho iniziato il film a questa tarda ora di notte perché appunto, visto il
trailer e constatato che la protagonista era lei, mi è piaciuto da subito per
argomento trattato e atmosfera. Anche questa volta si tratta di un film in
lingua originale (inglese) sottotitolato. La storia ad ora è quella di una rock
band formata da fratello e sorella, bravissimi e amatissimi arrivano subito al
successo, poi la tragedia: lui muore di overdose, lei nel frattempo si è
sposata e all’età di 19 anni ha avuto due gemelli, va in crisi depressiva. Con
forza e coraggio si rimette in sesto e riforma la band, assume un nuovo
chitarrista ed esce il nuovo album, che però non ha molto successo.
Ma
– wow – ecco cosa succede: il chitarrista la seduce e riesce ad averla, e come lo
fa! Poche volte mi capita ancora di avere le farfalle nello stomaco per qualcosa,
ebbene qui le ho avute, come quando Ryan Gosling bacia la sua riccona sotto la pioggia senza che gli
importi di quello che sarà di loro (Le
pagine della nostra vita). A quel punto ho stoppato il film, ok non va mai
fatto, con che cuore lasciare a metà una storia come questa?
Dovreste
essere felici! Invece che tediarvi con un paio di pagine su confronti
improbabili tra Spagna e Giappone scrivo brevemente due righe per dirvi vivete,
amate, emozionatevi e contagiate gli altri con la vostra passione! Nessuno vi
potrà mai impedire di avere immaginazione e fantasia, usatela per abbellire il
vostro mondo fantastico e per vivere appieno le esperienze. Adesso torno a
vedere il film, voi intanto andatevi a vedere Sucker Punch…
Ore
03:33, chi ha scritto questo film è un sadico psicopatico: avete presente
quando vi ho lasciato dicendovi “ora finisco di vedere il film” ed ero tutta
contenta? Ecco ero arrivata allo spannung
di felicità del film, tipo quando Rose fa l’amore con Jack nella macchina sul
Titanic, più o meno il punto in cui io finisco di vederlo perché dopo è troppo
tragico.
Close enough to kill - Emily Browling
Come
per quella tragedia anche Plush inizia
il declino dopo attimi di frenesia amorosa, non accaso viene definito un
thriller erotico. Mentre vedevo le scene ripensavo a quanto avevo scritto, se
pubblicare o meno questo articolo, il modo in cui si conclude mi ha convinta a
farlo, quindi se siete come me deboli di cuore non abbiate paura, il finale è
magistrale!
Naturalmente
la successione degli eventi non ve la sto a raccontare, dico solo che per i più
esperti di thriller l’evoluzione era palese, per i sentimentaloni invece potrà disturbare la seconda parte del film. Io
tutto sommato l’ho apprezzato, da vedere assolutamente per il primo tempo, ma
anche per gli attori e per la conclusione un po’ dirty suspance horror.
In una intervista alla
regista Catherine Hardwicke (che ha diretto anche Twilight e
Thirteen) viene chiesto come spiega il rapporto che si crea tra la
cantante Hayley (Emily Browling) ed Enzo (Xavier Samuel) il chitarrista che rimpiazza il fratello di lei morto, risponde dicendo che i due sono innamorati, in un modo o nell'altro. Ci spiega che quando sei nel bel mezzo di un processo creativo con
qualcuno (e lei ne ha avuto la prova mentre frequentava architettura) sei talmente
coinvolto, morbosamente attratto da quello che fai che se trovi nell’altra
persona la tua stessa passione, la tua stessa euforia finirai sicuramente per
innamorartene. È solo l’emozione della creazione, ed è davvero difficile per
tanti artisti separare le attitudini artistiche dalla sessualità. (Per saperne
di più leggete l'intervista completa Collider.com)
Direi
che la protagonista non si sceglie film di semplice lettura, ti lasciano sempre
un po’ di amaro in bocca, ma d'altronde è quello che a me piace. Morale della
favola guardare o no Plush? La
risposta è sempre si: rock, amore, tradimento e lei.
Ore
03:51, è tardi e vado a dormire, zanzare permettendo, alla prossima!