lunedì 3 marzo 2014

A day in Ugento - Salento

Sono di nuovo a Firenze, tornata dal Salento, la punta del tacco. Ho la fortuna di andarci spesso, anche "fuori stagione". Molti di voi infatti conosceranno questa regione storico-geografica per il turismo estivo, lo sballo, le feste in spiaggia. Io, che sono una gran festaiola, ci sono appena stata. A febbraio.
Rispetto alle mie terre natie, la temperatura salentina è un po' più calda, ma febbraio è pur sempre inverno e fare il bagno non era proprio il caso.

Ecco perchè ho risolto la mia vacanzetta visitando Ugento. Sono molti i paesini squisiti del Salento, ma a questo sono particolarmente affezionata.



Ugento, arcaicamente Ozan o Auxentum, è una cittadina molto antica: inizialmente messapica e successivamente municipio romano.
Attorno al 1500-1000a.C. vi si stabilirono i Messapi (della terra tra due mari) che, per proteggere Ugento e i suoi territori, costruirono circa 5km di cinta murarie larghe 6-8m, di cui oggi è rimasto ben poco. Le testimonianze di questa civiltà sono molte, tra cui porzioni di necropoli e mura, monete coniate nella stessa Ugento e altri reperti che si possono osservare nel museo archeologico comunale. Tra i più importanti, una copia della statua bronzea di Zeus (500 a.C.) rinvenuta nel 1961 nella città.




I Messapi erano un popolo di agricoltori e allevatori di cavalli e si può dire che queste origini campestri si siano conservate, dato che Ugento è contornata da splendidi ed enormi ulivi.

Ricordo che la prima volta che venni nel Salento li notai subito. Questi sono giganteschi rispetto ai miei amati ulivi toscani, che a confronto sembrano pigmei. E' proprio dalla parte più periferica di Ugento, dagli ulivi, che ho iniziato il mio giro "turistico", alla volta del centro.



La mia prima impressione è che qui il tempo scorra più lentamente, l'atmosfera sembra rilassata, forse perchè sono abituata alla vita cittadina.
La sua campagna e il paese in generale mi danno l'impressione che tutto sia più quieto del normale.
Lasciando il verde degli ulivi, il colore maggiormente diffuso è senza dubbio il bianco, le case sono tutte molto simili: squadrate, non molto alte, tinta avorio o rosa pallido. Mi ricordano un po' le casette bianco azzurre della Grecia. Magari è anche questa caratteristica, insieme al tepore del sole, a diffondere il senso di tranquillità.
Dalla piazza del mercato, andando verso il centro, passo -ancora- tra gli ulivi di via Messapica, che mi conducono alla piazza principale, piazza Colonna. Qui, al centro, c'è una fontana che di notte viene illuminata suggestivamente di vari colori. 


ph: Caffè centrale Ugento


Continuando nel mio girovagare arrivo al Castello dei principi D'amore. E' una grande struttura tozza e dalla strada non si vede nel suo insieme. Si narra che questo castello venne attaccato dal famoso pirata Barbarossa, che lo danneggiò, distruggendone due torri.

Passato il castello le vie si fanno sempre più strette e silenziose e, dall'asfalto, si comincia a camminare sui ciottoli per arrivare al Duomo e alla Torre dell'orologio.


Duomo e Castello d'Amore


Una cosa davvero buffa di Ugento -e che inspiegabilmente trovo buffa solo io- è che questa cittadina pur estendendosi su un territorio piuttosto vasto, non è omogenea. Mi spiego meglio: si diffonde a macchia di leopardo comprendendo varie frazioni, disposte soprattutto lungo la costa. Durante l'inverno gran parte degli abitanti si trovano nella vera e propria Ugento, mentre d'estate la situazione si ribalta e le marine passano da qualche centinaio di abitanti a decine di migliaia. Le frazioni di Torre S.Giovani, Torre Mozza, Lido Marini sono paesini distinti, hanno un loro nome, eppure compongono nel loro insieme la stessa Ugento. Non è una situazione buffa?


Torre Mozza

In queste zone costiere, oltre al mare da sogno, vi è il parco naturale regionale Litorale di Ugento che vale la pena visitare e in cui si possono trovare diverse specie di fauna delle zone umide, tra cui molti uccelli. Sicuramente ve ne parlerò in futuro (e vi racconterò dei miei avvistamenti :), intanto spero che vi abbia fatto piacere scoprire insieme questo antico paese salentino.


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