La scusa? Le fotografie di Aurelio Amendola, che mostra l’umanità sprigionata dal marmo delle sculture che immortala.
Il luogo? Le cappelle medicee.
Il protagonista? Michelangelo.
L'Aurora di Michelangelo, fotografia di Aurelio Amendola |
L’uomo che ha portato alla vita il celeberrimo David e conosciuto nel mondo per la Cappella Sistina ha dato, a parer mio, il meglio di sé nei non finiti. Alcuni perché incompleti, altri lasciati così volontariamente, ma in entrambi i casi sono risultati molto poetici e romantici.
Il Crepuscolo (dettaglio del piede), Michelangelo |
Mi trovo nel mezzo della Sagrestia Nuova di San Lorenzo (Firenze) e davanti a me ci sono i sepolcri monumentali con le Allegorie del tempo.
I volti femminili sono bellissimi, sensuali, lisci, divini. Quelli maschili sono incompleti, rudi e grezzi: mi sembra di assistere alla creazione della saggezza, derivante dall’esperienza della vita e dagli occhi di chi ha visto troppo.
La mia preferita è l’Aurora, il suo viso è bellissimo e ogni angolazione fa trasparire un’emozione diversa, non trovate?
Vorrei avvicinarmi al volto ruvido e segnato del Giorno e accarezzarlo. Toccarne la materia e provare con le mie mani da umana a infondergli un po’ di vita, perché può sembrare un uomo schivo e altezzoso, ma forse è solo diffidente per paura delle emozioni che la luce gli può offrire.
Il Giorno (dettaglio), Michelangelo |
Consiglio la mostra fotografica “Il potere dello sguardo”, soprattutto per le foto in cui prevale il nero. E vi lascio con una domanda: sapete dirmi dove si trovano tante facce demoniache in questa stanza? Fatemi sapere nei commenti.
Alla prossima!
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