Il 4 gennaio dell’anno ormai concluso, il 2013, mi trovavo a
Genova in compagnia di Luisa, Giulia ed Angela, ignara che di lì a poche ore
avrei intrapreso il più bel viaggio della mia vita. Il 4 gennaio del 2014 mi
trovo di nuovo in viaggio, questa volta però in compagnia della mia famiglia e
del mio ragazzo, mi trovo in montagna, in un paesino chiamato Montecreto,
vicino Sestola, la località sciistica più importante del Monte Cimone, in Emilia Romagna. Sono arrivata ormai già una settimana fa, qui le ore sembrano volare,
una dimensione sospesa nel tempo e nello spazio, circondata da montagne,
boschi, colline e valli mozzafiato.
Questa località è famosa per i suoi castagni, c’è un parco in
cui possiamo trovare molti di questi enormi e longevi alberi, alcuni dei quali
(dicono i paesani) hanno anche settecento o mille anni, verità o fantasia non è
importante, il suggestivo paesaggio che scorgiamo dalle strade della cittadina
è così affascinante che non si ha il tempo di riflettere sui numeri, si viene
rapiti dalla maestosità del creato. In Autunno, la stagione che preferisco in
assoluto, si tiene, nel giro di un fine settimana, la sagra della castagna,
durante la quale si svolge la consueta cena con musica dal vivo e la rassegna
dei mestieri antichi: gli abitanti si agghindano con costumi tradizionali
e lungo la via principale rievocano i lavori di una volta, tra banchi di
cioccolata, dolci, profumi e castagne.
Ovviamente questo Ottobre sono salita per prendere parte ai
festeggiamenti, mi ricordo che era una giornata piuttosto ventosa, con i miei
amici ci siamo ritrovati in quattro a reggere il tendone di un banco di cornici
ed orologi, col proprietario che cercava di limitare i danni provocati
dall’improvvisa folata. Ci siamo mangiati un ottimo castagnaccio e delle
buonissime caldarroste, anche se io continuo a preferire le ballotte.
Tra tutti i mestieri che animavano via Roma mi ha colpito
molto il fabbro, con la moglie che teneva vivo il fuoco sotto le braci grazie
ad un congegno a manovella, le “tigellare”, grosse signore tutte affaccendate
attorno al caminetto improvvisato all’aperto, e la donna che filava la canapa.
Ma più di tutto le mani di ognuno di loro, segnate dal tempo, dall’uso degli
attrezzi peculiari al loro lavoro, che si sono adattate alle operazioni da
svolgere, chi ha i calli ad ogni dito, chi le ha grassocce, chi segnate
dalle vene ed intirizzite, mani grandi, mani possenti, mani minute, ognuna
racconta una storia pur senza parlare, ed è questo che ammiro di più nelle
anime di campagna: sono lo specchio della loro vita passata, con orgoglio e
senza vergogna mostrano la loro senilità, con la saggezza che gli si addice e che
gli conferisce un’aura di puro rispetto.
Sono tornata a Montecerto il 27 Dicembre, dopo aver passato
il Natale a Firenze, per concedermi una pausa dal trambusto toscano di città e
rilassarmi davanti al camino della residenza montanara, studiare in
tranquillità e, perché no, sciare magari. Dopo un viaggio di due ore col gatto
sul sedile posteriore che ad ogni curva presa a più di 30 Km/h intonava la
malintesa, come direbbe nonna Annamaria, arrivare a destinazione è stato un
sollievo. Il panorama, pur nebbioso, umido e grigio, che ammiravo dalla
finestra della mia camera mi ripagava di ogni ansia e stress dovuto al caos
della metropoli, riportandomi ad uno stato di comunione con la natura e col
mondo intero.
Non sono molti gli svaghi possibili ma, usando le parole del
mio fidanzato, “ci si potrebbe scrivere un bel romanzo in questa casa”, sì
perché la tranquillità e l’atmosfera che si respirano sono incomparabili a
qualsiasi altra località. Serate passate a guardare film col camino che
scoppietta o a cimentarsi in giochi da tavola, cosa che io amo fare in ogni
situazione possibile, sempre più complessi dopo una cena conclusasi in un
brindisi con Ballanintes e Baylies. Oppure passeggiate per il paese, fino alla Chiesa
in cima al monte, o nella vicina Sestola a fare shopping e gustarci uno gnocco
fritto caldo. Siamo persino riusciti a completare un complicato puzzle di 1000
pezzi raffigurante una chiesa sulle Dolomiti davanti al gruppo del Sella in
soli due giorni!
Tortellini fatti a mano dalla signora Rina del piano di sotto, buonissimi. |
Per quelli che non sono degli orsi in letargo come me, e
amano la dinamicità, gli stimoli, a guardar bene, non sono poi esigui: vicino
al paese infatti troviamo un maneggio, la pista di pattinaggio sul ghiaccio a
Fanano, campi da calcio e da tennis in loco, una piscina, il palazzetto dello
sport e pure un cinema a Sestola. Gli amanti dei pub non verranno delusi, nella città vicina il mio preferito è il Brass Monkey tutto in legno, molto grande e allo stesso tempo accogliente, e almeno uno a Montecreto, e non
mancano neppure i bar dove fare l’aperitivo.
Durante la mia permanenza mi sono limitata a concentrarmi nello
studio e sono stata un paio di volte a vedere la neve, sciando però solo un giorno dato che il tempo non è stato clemente.
Sono stata al cinema a
vedere il nuovo film della Disney, Frozen, che è diventato decisamente uno dei
miei preferiti: divertente, attuale e con grafica, design e attenzione ai
dettagli strepitosi. Si ispira alla “Regina delle Nevi”, favola di Andersen,
dunque quasi un successo assicurato in partenza perché, si sa, le fiabe del
passato non passano mai di moda. Oltretutto l’antagonista non è così scontato
come si può pensare, e la morale è veramente azzeccata per questo mondo
globale: non fidatevi del primo cascamorto che incontrate, va bene avere
fiducia nelle persone ma prima di decidere di sposarvi, figlie mie, abbiate
cura di conoscere almeno un po’ la persona che avrete poi al fianco per la
vita! un cartone che si evolve con il
mondo e cambia a seconda delle esigenze della società, così sono le nuove creazioni Disney piene di sogni e magia
ma anche di tanta razionalità e intelligenza.
Tornando a noi per Capodanno avevamo preso un paio di
biglietti per la festa che si è tenuta nel palazzetto dello sport, cosa che non
rifarò in un futuro in quanto è risultata essere assai noiosa.
Di gran lunga più interessante è stata la sesta esposizione
di Presepi che vede più o meno una novantina di presenze lungo il paese, mi
sono avventurata con Gabriele nelle vie per cercare di scovarli tutti, quasi
impossibile, e sono veramente meravigliosi: forme e materiali, come dimensioni e
location diverse e simpatiche.
Vi lascio con una carrellata di immagini di Montecreto e di queste opere d’arte tra le quali l’anno prossimo, ne sono sicura, ci sarà pure la
mia!
Mini Presepe dentro un vecchio scarpone. |
Piccolo e "appannato" Presepe in una... lanterna! |
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