Oggi è una giornata no, di quelle in cui l’unico mio desiderio è rientrare, lanciare tutto sul letto e mettere la musica ad alto volume per sfogare passivamente la frustrazione. Ma poi rientro e in casa c’è il caos. Cerco di sistemare l’urgente tra cui una pila di riviste che decide di scivolare proprio oggi. Aaaahhh!!! Vorrei urlare mille imprecazioni, ma la mia attenzione è cattura dalla copertina del numero di dicembre di ArteDossier.
Schiele con i suoi contorni decisi, con la sua forza parla direttamente al mio lato più cupo, calmandolo istantaneamente e incantandolo. È come il suonatore di flauto con il serpente, vedo un suo lavoro e sono completamente guidata e controllata dalle sue linee.
Madre e figlia |
Rapido accenno biografico: austriaco, nasce nel 1890 e muore all’età di 28 anni. Ha una vita breve, molto produttiva e piena di malinconia. Vive a Vienna dove conosce Klimt e viene influenzato dal pensiero dell’epoca, in cui la sessualità è protagonista esplicita. Nel 1912 è rinchiuso in prigione a causa di un rapporto controverso con una minorenne (a detta del padre di lei), ma nel processo “è ritenuto colpevole soltanto di aver esibito le sue opere” ( Wikipedia). L’esperienza lo scuote molto. Riesce a ritrovare benessere nel matrimonio, ma la moglie al sesto mese di gravidanza muore d’influenza spagnola contagiandolo e portando anche l’artista alla morte poco dopo.
Gli amanti, 1917 |
In un libro (che non ho letto – ops!) è definito “il pornografo” e non ha tutti i torti l’autore, ma è la sua linea che mi divora, non i soggetti né il colore che rende in modo tangibile e graffiante la consistenza. Quel tratto nero che racchiude tutto è così marcato, vibrante e frenetico da scuotermi, rende le persone che rappresenta così vive. Però con estrema precisione racconta anche la loro psicologia e vi leggo malinconia, sensualità, provocazione, menefreghismo e amore. Per me è quello che esprime meglio la personalità e l’animo di Schiele.
Ragazza con le calze grigie, 1917 |
So che può sembrare un po’ insolito che una persona così malinconica, così (passatemi il termine) brutale possa rasserenare l’umore grigio di qualcuno, ma io funziono così: se sono triste, sto meglio con qualcosa di triste; se sono allegra è meglio ascoltare musica felice; se sono depressa mi oriento verso opere lugubri e deprimenti. Con questo sistema tutto migliora, o quasi! Per le emozioni che mi fa provare accomuno Schiele ad uno dei miei artisti preferiti: Edvard Munch. Sì lo so, non è conosciuto per la sua contagiosa allegria, ma che ci posso fare. Oggi va così!
E voi avete qualche artista che migliora le vostre giornate grigie?
Libro a cui faccio riferimento sopra: Il pornografo di Vienna
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